DESTINAZIONE 2018
/Eccomi qui, seduto dietro questa tastiera, per la quarta volta in quattro anni a parlarvi del mio passato anno da indipendente e di quello che mi riserva il futuro. Dopo il 2014, il 2015 e il 2016, il 2017 è stato un altro tassello della mia storia, uno che ho cercato di vivere al meglio, traendone il massimo, e che come sempre ha fornito molti spunti di riflessione.
Vediamo allora che cosa è successo, e che cosa potrebbe accadere nel nuovo capitolo chiamato ‘2018’.
Un 2017 di Completamenti
Il 2017 è l’anno in cui ho messo la parola fine alla mia serie di fantascienza Onniologo. Quattro libri, il primo pubblicato nell’aprile del 2014 e il quarto nell’aprile del 2017.
È stato un viaggio lungo, che ha richiesto davvero molto da parte mia e che mi ha insegnato parecchie cose.
Alcune di queste cose sono l’importanza del pianificare, l’attenzione ai particolari, il sapere aspettare e soprattutto il realizzare che le aspettative e la realtà sono due cose molto diverse, e che è sempre bene non confonderle per evitare delusioni.
Non ho idea se scriverò un’altra saga di questa portata e di questa lunghezza, ma Onniologo ha decisamente contribuito a farmi capire che cosa significa produrre, pubblicare e pubblicizzare indipendentemente delle opere, con tutti i pro e i contro annessi e connessi.
Mi ha insegnato che ‘facile’, ‘semplice’ e ‘veloce’ non sono aggettivi facilmente coniugabili con il mondo della pubblicazione indipendente, e che ‘sacrificio’, ‘pazienza’ e molto spesso ‘disincanto’ sono realtà con cui prima o poi chiunque in questo mondo deve fare i conti.
Come ha detto una mia collega, il mondo del Self-Publishing è un mercato duro. Se si entra in questa arena solo per gli applausi e le soddisfazioni non si resiste a lungo, perché raramente si otterranno queste due cose senza una dose massiccia dei loro opposti.
Il 2017 è stato anche l’anno che ha visto il completamento della prima serie di Credi Crea, il mio podcast su Self-Publishing e scrittura. Anche questo progetto mi ha dato molto su cui riflettere, ha sfatato diversi miti e mi ha messo di fronte ad un mondo foriero di possibilità.
È stata un’esperienza completamente nuova per me, diventare un intervistatore, avere il mio ‘programma radio’, se così posso chiamarlo, e coltivare un pubblico che fosse composto da ‘ascoltatori’, piuttosto che da ‘lettori’.
Sono convinto che abbia talmente tante cose da imparare come podcaster che non basterebbe una serie di post per descriverle tutte, ma questa esperienza mi ha fatto capire quanta soddisfazione mi dia l’interagire con colleghi via internet, scambiare opinioni, fare domande e ricevere risposte che possono aiutare altre persone a produrre, pubblicare e pubblicizzare indipendentemente i loro lavori.
Per quanto riguarda cose non direttamente collegate al Self-Publishing, In questo 2017 ho anche portato a termine il mio mese nel sud est asiatico, un viaggio che si spera abbia contribuito a rendermi più consapevole del mondo in cui vivo, e del modo in cui ci vivo.
Tutte queste esperienze, dalla prima all’ultima, mi hanno messo davanti ad una realtà del mondo in cui opero, quello della creazione di contenuti, che non avevo davvero analizzato a fondo fino a questo momento.
Le esperienze di questo 2017 sono importanti perché non sono scontate, mi hanno costretto a mettere un punto interrogativo lì dove andava messo, mi hanno fatto fermare a riflettere per cercare di dare risposte ad alcune domande che meritano la mia attenzione e queste stesse esperienze hanno contribuito a forgiare l’idea di quello che potrebbe essere il mio 2018.
Un 2018 che Porta Ovunque
Mantengo le porte aperte per questo 2018. A parte un paio di progetti che ho promesso a me stesso di completare, questa volta non metterò paletti. È una cosa che ho fatto sempre, quella di cercare di spuntare caselle, di mettere il segno ‘Visto' su più cose possibili. È qualcosa che mi ha dato sicurezza, in passato, e che mi ha spinto ad andare avanti.
Ma non sono davvero sicuro che ‘avanti’ sia la direzione da intraprendere. Forse rimanere dove sono, esplorare le vicinanze, semplicemente guardarmi attorno e riflettere è la scelta più saggia, al momento.
Metabolizzare il momento storico in cui mi trovo è una cosa che non ho mai fatto fino ad ora, e penso che meriti più attenzione da parte mia.
Questo 2018 ha in sé più possibilità proprio perché ho deciso di non centellinarle, di non limitarle su un pezzo di carta per affannarmi tutto l’anno a concentrarmi solo su quelle.
Una cosa è certa: continuerò a scrivere, sia in inglese che in italiano, e vedrò dove le mie storie mi porteranno.
Questa volta, potrebbe essere davvero ovunque.