IL SELF-PUBLISHING NON FA PER TE

Non è stato facile trovare un titolo a questo post. Volevo renderlo interessante, provocatorio ed esplicativo allo stesso tempo, senza tuttavia farlo sembrare semplicemente banale. Non sono sicuro sia riuscito nel mio intento, ma se state leggendo queste righe, devo aver attirato la vostra attenzione. Oggi, come ho fatto molte volte in passato, vi parlo della pubblicazione indipendente, ma da una prospettiva un po’ diversa rispetto al solito. In questo post, infatti, voglio sconsigliarvi d’imboccare questa ‘strada’. Sì, avete letto bene, sconsigliarvi. Se siete sorpresi da questa strana presa di posizione, vi capisco bene. Ma come? direte voi. Un autore indipendente che sconsiglia di diventare autori indipendenti? Sono forse impazzito? Forse, o forse no. Continuate a leggere se volete sapere per quale motivo il Self-Publishing potrebbe non fare al caso vostro.

La Mia Lezione

Chi di voi mi conosce anche solo di striscio sa che ho iniziato a definirmi autore indipendente dal primo novembre del 2013, quando ho pubblicato il mio racconto breve When Gold Was Black (in italiano Quando gli Uomini Sognavano Petrolio). Sono successe talmente tante cose da quel momento che fatico anche solo ad elaborarle, e mi piace pensare che questo intervallo di tempo, le esperienze che ho fatto e i prodotti che ho creato, abbiano contribuito a rendermi uno scrittore (e un ‘promotore’) migliore.

In questi due anni e mezzo, tuttavia, ho imparato che il Self-Publishing non è facile, non è intuitivo, non è immediato e che non è semplicemente un’alternativa alla pubblicazione tradizionale. Il Self-Publishing è più che altro un vero e proprio stile di vita, qualcosa che, se preso davvero sul serio, può cambiare il modo in cui pianifichiamo le nostre giornate, creiamo contenuti, collaboriamo con altre persone e più in generale guardiamo e concepiamo il mondo che ci circonda. 

Ebbene sì. Pubblicare indipendentemente è uno stile di vita che richiede sacrifici, e non ha davvero niente a che fare con le poche, brillanti storie di successo che siamo abituati a leggere su internet, dove un pugno di persone diventano ricche perché pubblicano indipendentemente i propri libri. 

Se per voi il Self-Publishing vuol dire questo, diventare ricchi in poco temo, o anche solo acquisire facilmente notorietà, allora questo post è decisamente per voi.

Gettate la Spugna PRIMA di Iniziare la Maratona

In passato ho definito il Self-Publishing come una maratona, piuttosto che come una corsa di cento metri. Più in particolare, dissi: “Guardiamo in faccia alla realtà: storie di successo come quelle di Hugh Howey, che in un paio d'anni da autore sconosciuto è diventato superfamoso, sono abbastanza rare. Il novanta per cento degli autori indipendenti hanno diversi libri in vendita nei negozi online ma ne vendono poche decine all'anno o proprio nessuno. Io penso che essere un autore indipendente voglia dire crescere nel tempo come scrittore e creare e pubblicizzare un prodotto sempre più ben fatto. E questo richiede del tempo. Anni, per la verità. Mi piace moltissimo la frase di un autore indipendente oggi famoso, Steve Robinson, che sfata il mito dell'autore indipendente multimilionario con la frase ‘Ci ho messo otto anni per diventare un successo improvviso.’

Otto anni per potersi definire un ‘successo’. Una maratona davvero lunga, non trovate?

Proprio come conseguenza del ragionamento fatto da Steve, voglio mettere in guardia le persone che hanno visto lo spettacolo, ma non hanno idea di che cosa sia accaduto dietro le quinte, voglio condividere la mia esperienza di due anni e mezzo come autore indipendente, e voglio farlo elencandovi otto ragione per cui, secondo me, NON dovreste iniziare la maratona, NON dovreste diventare autori indipendenti e NON dovreste imbarcarvi nell’avventura chiamata Self-Publishing.

Non Pubblicate Indipendentemente Se…

1. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Volete Ricevere ‘No’ Come Risposta: ‘No’, non recensiamo libri scritti da autori indipendenti. ‘No’, non vendiamo prodotti indie. ‘No’, non crediamo che esistano libri pubblicati indipendentemente di qualità. Pensiamo solo che siano una quantità crescente di spazzatura che sta inondando il mercato. No, no, no e no. Benvenuti nel reame delle porte chiuse in faccia, della diffidenza, del qualunquismo e dei sorrisi sornioni. Il Self-Publishing è visto da molte più persone di quante potreste credere come un tentativo di vanagloria mascherato da egocentrismo. Io lo so perché ho ricevuto più di una volta uno di quei ‘no’ e, beh, i ‘no’ fanno male, sono aghi che trafiggono e che lasciano il segno. Siete avvertiti: se decidete di entrare nel reale del Self-Publishing non vi convertite magicamente in cavalieri senza macchia e senza paura, non siete fichi o particolari. Diventate semplicemente un’altra goccia in un fiume che continua a crescere a dismisura, invisibili o quasi in un mondo che può vantare decine di migliaia di persone come voi. Siete insomma diventati parte di quel fiume, un fiume che molte persone cercano di arginare a tutti i costi con un semplice ed inequivocabile ‘no’.

2. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Siete Disposti a Fallire: Sperimentare e fallire. Sperimentare e fallire, ancora e ancora una volta. È un circolo che dovete imparare ad amare, se volete votarvi davvero anima e corpo a quella strada dell’indipendenza, un percorso che, alcuni di voi avranno sentito, promette tanto e in poco tempo. E se state pensando che, ad un certo punto, dopo innumerevoli fallimenti, tentativi, soldi spesi, prodotti creati e pubblicizzati, otterrete qualcosa, la risposta è: non necessariamente. Provare cose nuove vuol dire molte volte fallire, e non è detto che questa serie di fallimenti vi porti davvero da qualche parte. Una serie di fallimenti può rimanere semplicemente tale. Imparare dai propri errori è un’arte che va raffinata con il tempo, e non dà certo soddisfazioni, soltanto diverse, pungenti frustrazioni. Siete voi che dovete saper trarre beneficio da tutto questo, in un modo o nell’altro. Io cerco di farlo tenendo sempre a mente la frase di Brad Batesole: ‘Il fallimento sono soldi spesi per educarsi.’

3. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Siete Disposti a Spendere Soldi:Se vuoi fare soldi devi spendere soldi’ recita il detto. Se avete considerato imbarcarvi sulla nave della pubblicazione indipendente con l’obiettivo di non spendere nulla, buona fortuna. Potreste effettivamente essere la persona che pubblica un libro senza averlo fatto correggere da nessuno, con una copertina fatta da voi stessi utilizzando Paint, senza avere la minima idea di come pubblicizzare il proprio prodotto che tuttavia diventa improvvisamente un autore best-seller. E i maiali potrebbero sviluppare un paio d’ali. Il Self-Publishing può essere più economico di altre alternative, certo, ma non vuol necessariamente dire che sia gratuito. Dovete essere disposti a spendere per fare in modo di dare ai vostri lavori una chance di competere contro migliaia di altri lavori che hanno già una fetta di mercato e di lettori. Ricordate? Siete semplicemente una goccia in un fiume. Fare in modo di avere un prodotto migliore a quello che vi sta di fianco vuol dire dargli una maggiore possibilità di distinguersi dalla massa. E se non siete contemporaneamente un designer, uno scrittore, un correttore di bozze e un esperto di social media, questo vuol dire a volte dover chiedere ad altre persone per aiutarvi lì dove sapete di averne bisogno.

4. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Siete Sempre Disposti a Scrivere Come Se Foste Autori Best-Seller: Conosco pochi autori indipendenti italiani che hanno cominciato a vendere dozzine e poi centinaia di copie i primi mesi dopo aver pubblicato le loro opere. Se decidete di entrare ora in questo reame, preparatevi a 'dare gomitate' a destra e a sinistra anche solo per respirare un po’ d’aria. In effetti, preparatevi a guardare le vostre statistiche di vendita sotto forma di una linea piatta, almeno per i primi tempi. Il segreto per far innalzare quella linea? Lo ha rivelato l’indipendente Hugh Howey, forgiando la saggia frase: ‘Il migliore modo per pubblicizzare un libro è scriverne un altro.’

5. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Accettate Critiche Come Accettereste Pepite D’Oro: E non sto parlando delle opinioni dei troll, persone dopotutto facili da individuare. Sto parlando delle critiche del vostro editore, che vi consiglia di fare cose che vi fanno mettere le mani tra i capelli, o dell’amico onesto che vi dice che la vostra storia non ha senso. Dovrete avere le orecchie aperte e molta umiltà se volete davvero andare da qualche parte.

6. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Volete Collaborare con Altre Persone: E così siete lupi solitari, persone che credono di potercela fare da soli? Rimarrete da soli, e i vostri prodotti ne risentiranno. Collaborare con altre persone è l’unica vera chance di cominciare il passaparola che potrebbe farvi fare il salto di qualità, e migliorare come persona ed autore indipendente. Collaborare vuol dire saper condividere, essere generosi, dare molto e chiedere poco in cambio. Siamo nell’era di internet, nell’era della comunicazione e della condivisione e dobbiamo essere disposti a tendere la mano ad altre persone, persone che rispettate e che credete possano farvi crescere e che possano arricchire il vostro bagaglio conoscitivo. Seth Godin, il guru dei social media, ha chiamato per questo motivo la nostra economia una ‘Connection Economy.”

7. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Volete Produrre Costantemente e Gratuitamente Materiale di Valore: Credete che essere autori indipendenti significhi semplicemente pubblicare un libro ogni tre, quattro anni e aspettare con le mani conserte che il libro si venda da solo? I miracoli posso accadere, certo. Tuttavia, se non sarete benedetti dalla Divina Provvidenza, dovrete prepararvi a mantenere alta l’attenzione del vostro pubblico. Dovrete insomma fare vedere che continuate a produrre materiale, su base periodica. Tutorial, blog post, status updates, sono cose che a volte richiederanno ore e ore del vostro tempo e per le quali nella stragrande maggioranza dei casi non vedrete mai un centesimo. Se siete molto fortunati, piacerete abbastanza da invogliare alcune persone a iscriversi al vostro sito, a commentare un vostro post, a mettere un ‘mi piace’ sulla vostra Pagina Facebook o a iscriversi al vostro Canale Youtube. Sono tutti granelli, se presi singolarmente, ma dovrete fare in modo di continuare a dare al vostro pubblico un flusso costante di questi granelli se volete mantenerli interessati a quello che state facendo.

8. Non Pubblicate Indipendentemente Se Non Siete disposti a Continuare a Credere alla Vostra Storia: Vi è mai capitato di distrarvi per qualche secondo, per poi guardarvi attorno e scoprire di essere l’ultima persona rimasta in una stanza? A volte fare Self-Publishing significa esattamente questo. Pubblicare qualcosa di vostro, a cui credete, a cui avete dedicato settimane, mesi oppure anni, e vederlo completamente ignorato. Non sto dicendo che questo accada sempre e a chiunque, ma sto dicendo che potrebbe capitare a voi. Se iniziate da dove iniziano la maggior parte delle persone, non avrete alcun iscritto alla vostra mailing list, avrete una Piattaforma fragile, un numero di seguaci insignificante, una quantità irrisoria di libri venduti e davvero poche persone parleranno di voi o dei vostri lavori. Sarete praticamente invisibili, e a voi dovrà andar bene questa situazione perché, ehi, dopotutto chiunque deve pur iniziare da qualche parte, giusto? Alla fine tutto quello che vi rimane tra le mani è la vostra Storia, il vostro prodotto o il vostro messaggio, e la convinzione che valga la pena condividerlo. Prima d’iniziare l’avventura chiamata Self-Publishing, date una bella occhiata a quella cosa che vi sta di fronte gli occhi. E decidete se vale davvero la pena fare il primo passo.

E Così, Volete DAVVERO Diventare Self-Publisher?

Pubblicare Indipendentemente non è facile, non è 'sexy' e non è una scelta che io consiglierei a tutti. Se si vuole davvero fare sul serio, bisogna prepararsi a sacrifici e delusioni, restando sempre umili e pronti ad adattarsi. Essere autori indipendenti è una scelta che non va presa alla leggera. 

Domanda: C’è qualche elemento che aggiungeresti alla mia lista? Hai mai considerato pubblicare indipendentemente? Oppure sei già un autore indipendente? Fammi sapere la tua esperienza nei commenti!