QUANTO VALE UN 'MI PIACE' SU FACEBOOK?
/Come sapete bene, cari lettori di CrediNellaTuaStoria.com, sono sempre alla ricerca di nuovi modi per promuovere i miei libri, espandere e migliorare la mia Piattaforma e più in generale per aumentare la mia presenza nel cyberspazio. In quanto autore indipendente (o come ci chiamano anche nel mondo anglosassone, ‘autore-imprenditore’) ho bisogno di rimanere curioso, aperto e soprattutto disposto a sperimentare per raggiungere nuovi traguardi. E in questo 2016, ho deciso di dare proprio alla parola ‘sperimentazione’ un’importanza maggiore, di sforzarmi insomma di provare cose diverse e mai tentate prima. Oggi vi parlo proprio di questo ‘spingermi oltre il familiare’, raccontandovi la mia esperienza nell’usare i Facebook Ads (Facebook è il social media che utilizzo maggiormente), e di come questo ‘esperimento’ sia andato a finire.
Gli Annunci Pubblicitari del Pollicione
Sono sempre stato riluttante quando si parla di usare annunci pubblicitari (‘Ads’, nel mondo anglosassone), nonostante amici e familiari mi abbiano più volte invitato a provare questa strada. Per me, è sempre stato un modo legalizzato di barare, oppure d’imporre forzatamente la propria attenzione davanti a completi sconosciuti. Qualcosa di fastidioso, insomma.
Sono dell’avviso che il passaparola sia il modo più genuino di promuovere idee e prodotti. Forse sbagliando, ho sempre percepito gli annunci pubblicitari come una deviazione bastarda del passaparola, e da qui la mia riluttanza ad utilizzarli.
Li ho sempre paragonati a quella moltitudine indesiderata di fogli, giornali, cartoline, brochure che popolano la nostra cassetta della posta. Avete presente? Quelle carte a cui diamo un’occhiata e poi gettiamo bellamente nel cestino? Ecco, qualcosa del genere.
Tuttavia, quella promessa di ‘sperimentare’ fatta a me stesso mi ha costretto a mettere da parte la mia riluttanza e a provare qualcosa di nuovo, ovvero pubblicizzare la mia Pagina Facebook nella community del Pollicione.
Ho deciso comunque di andarci leggero in questo esperimento, di ‘bagnare un piede’ piuttosto che di ‘tuffarmi nel mare’. Ho infatti deciso di spendere un totale davvero irrisorio, ovvero una ventina di dollari canadesi (intorno ad una quindicina di euro). Niente di eclatante, dunque, ma comunque un modo di sondare il terreno (il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America ha speso ben 630.000 dollari per acquisire due milioni di fan sulla sua Pagina Facebook).
Un po’ curioso, un po’ scettico, un po’ esitante, ho deciso quindi di prendere la mia carta di credito e di sacrificare questi 15 euro sull’altare della 'sperimentazione'.
L’Esperimento
Facebook dà ai curatori di Pagine Ufficiali la possibilità di pubblicizzarsi allo scopo di aumentare il numero dei propri ‘Likes’. Per chi non sapesse di che cosa sto parlando, sarebbe quel numero in bella mostra su qualsiasi pagina Facebook. Qui sotto trovate un esempio esplicativo.
Certo, questo non è l’unico tipo di ‘Ad’ che offre Facebook, ma è uno dei più semplici, intuitivi ed utilizzati. Che lo ammettiamo o meno, il numero di Likes di una Pagina da un’idea immediata della popolarità della stessa. Non significa necessariamente che quella Pagina sia seguita, o interessante, ma è comunque un indicatore importante da considerare.
Ancora più importante, secondo il sottoscritto, è il numero di persone che ‘interagiscono’ con quella pagina (mettendo ‘mi piace’ sui post, commentandoli, inviando messaggi e più in generale condividendo contenuti prodotti da quella Pagina).
Ma torniamo a concentrarci sul mio esperimento. È arrivato il momento di analizzare in dettaglio che cosa significa creare un annuncio pubblicitario su Facebook.
Anatomia di un Facebook Ad
Che cosa significa, dunque, promuovere la propria Pagina su Facebook? Ebbene, in sostanza bisogna cliccare un bottone (che Facebook mette ovviamente in bella mostra) e creare il nostro Ad. Nel crearlo, possiamo scegliere di ‘mirarlo’ ad una fetta specifica di utenti o di renderlo il più generico e diffuso possibile. Insomma, possiamo adattarlo a seconda delle nostre esigenze.
In particolare, quando creiamo un Ad per pubblicizzare la nostra Pagina, dobbiamo decidere:
- Una semplice frase e una foto che devono attirare l’attenzione del pubblico
- La fascia di età a cui l’Ad è rivolto
- Il paese di provenienza dei potenziali interessati
- Argomenti a cui queste persone sono interessate (Es: Se sono uno scrittore indipendente, potrei scegliere come ‘interessi campione’ quelli che seguono: ’Self-Publishing, ‘E-book’, ‘Scrittura’, ecc.)
- Per quanto far durare questo annuncio pubblicitario
- Quanto si è disposti a spendere
Una volta fatte queste scelte, basta pagare e aspettare i risultati.
A questo punto, infatti, Facebook proporrà il nostro annuncio ad alcuni membri della community (ovviamente, maggiore è l’ammontare speso, maggiore è il numero di persone che vedranno quell’Ad).
Tutto qui. Niente di più, niente di meno.
Di seguito vi mostro come appare un Ad nel momento in cui lo si sta creando. Potete vedere sulla sinistra le varie opzioni per personalizzarlo.
I Miei Tre Esperimenti
Io ho deciso di creare tre diversi Ads, essenzialmente identici, ma cambiando ogni volta la location.
Più in particolare, ho deciso di mirare il primo Ad solo in Italia, in quanto è nel Bel Paese che si trova gran parte della mia fan base, il secondo Ad l’ho mirato più specificatamente agli abitanti di Vancouver, la città in cui vivo, e il terzo Ad è stato mirato a paesi in cui l’inglese è la lingua madre, oppure è una lingua utilizzata o conosciuta dalla popolazione. Nel particolare, ho scelto: Inghilterra, Canada, Stati Uniti, Germania (molti tedeschi parlano bene l’inglese), Australia e India.
Prima di mostrarvi i risultati, vorrei specificare il fatto che mi sono imbarcato in questo esperimento senza avere alcuna vera conoscenza di come creare annunci pubblicitari su Facebook. Insomma, sono andato proprio allo sbaraglio, senza una vera strategia da seguire.
Il motivo è piuttosto semplice: credo che la maggior parte delle persone che usano questo tipo di Ads non siamo esperti di social media, e io ho voluto vedere che risultati potesse ottenere una persona appartenente proprio a questa categoria.
I Risultati
Di seguito vi riporto i risultati dei tre Ads:
- PRIMO AD MIRATO ALL’ITALIA:
Dieci likes in sette giorni al costo di sette dollari. Tutto sommato, niente di che, tenendo presente che Facebook mi aveva detto che, per quella cifra, mi sarei potuto aspettare dai 2 a 9 likes al giorno (è solo una stima, ma comunque indicativa per questo tipo di esperimento).
- SECONDO AD MIRATO A VANCOUVER:
Come potete vedere dal risultato, dopo una settimana e sette dollari spesi, ho avuto…beh, un nulla totale. Zero. Niente. Nisba. Neanche un mezzo like.
Un vero e proprio disastro, insomma. Se avessi bruciato quei sette dollari, o li avessi ridotti a coriandoli, sarebbe stato lo stesso.
- TERZO AD MIRATO ALL’INGHILTERRA, CANADA, STATI UNITI, GERMANIA, AUSTRALIA E INDIA
E BOOM! In sette giorni, ho ricevuto la bellezza di 123 likes!
Un successone, qualcuno di voi starà pensando. Stappiamo lo Champagne? Facciamo scoppiare qualche fuoco d’artificio e cominciamo a danzare selvaggiamente?
No, non direi proprio.
Al che, mi direte voi: e perché no? Dopotutto, ho avuto 123 likes in sette giorni. Giusto? Non è un buon risultato? Meglio di dieci o di zero di sicuro, no?
Mi piacerebbe dire che questo terzo Ad sia stato un successo, ma non lo è affatto. Non per come la vedo io, almeno.
Il motivo è semplice: ho capito abbastanza in fretta che quel numero è un classico esempio di ‘tutto fumo e niente arrosto’. Lasciate che mi spieghi meglio.
Per farlo, devo innanzitutto spiegarvi la ‘provenienza’ di quei 123 likes. Sono stato inizialmente sorpreso di scoprire che tutti, dal primo all’ultimo, venissero dall’India. Vorrei sottolineare questo fatto: 123 likes, TUTTI quanti provenienti dall’India.
Capire per quale motivo 123 persone dall’India abbiano deciso di mettere in massa il ‘mi piace’ sulla mia pagina è meno complicato di quanto uno potrebbe credere, e non c’è neppure bisogno che io scriva una singola parola al riguardo. Derek Alexander Muller, curatore del famoso Veritasium, ha già spiegato per quale motivo un paese come l’India produca un numero così elevato di likes. Se siete curiosi di sapere il perché, vi lascio dunque alla sua spiegazione, che potete trovare in questo video:
(Nota: Per quanto ammiri e rispetti Derek, non condivido il suo punto di vista estremamente critico nei confronti di Facebook, che io considero tutto sommato un semplice strumento che va utilizzato per i propri scopi. Facebook non costringe nessuno a spendere soldi per pubblicizzare la propria Pagina.)
Conclusione
Per chi di voi si stesse ancora chiedendo se in India sono diventato una celebrità nell’arco di pochi giorni, la risposta è no. Non sono state erette statue a mio nome nelle piazze di Nuova Delhi, e non mi è giunta notizia di giornali che abbiano sbattuto il mio volto sulla prima pagina.
Il video di Veritasium è una riposta soddisfacente al perché di quei 123 likes, e non serve che io aggiunga altro in proposito.
Al di là di quell’iniezione di likes, che ‘pompa’ il numero preminentemente esposto nella mia Pagina Ufficiale, la verità è che non c’è stato cambiamento significativo in termini di ‘interazioni’ con la mia pagina Facebook, che è rimasto lo stesso. È l’interazione di cui vi parlavo prima, infatti, il vero indicatore che secondo il sottoscritto rende una Pagina Facebook seguita e apprezzata.
Dunque, come considerare questo mio esperimento? Un fallimento? Un successo? Qualcosa nel mezzo? Ebbene, io lo considero interessante ed istruttivo, anche se posso tranquillamente affermare che non abbia contribuito ad aumentare o migliorare la mia presenza sul Web. Mi ha piuttosto fatto capire come Pagine che mostrano migliaia o centinaia di migliaia di ‘Mi Piace’, ma abbiano uno o due like per post, siano quantomeno dubbie, dei veri e propri giganti colossali sostenuti da un’impalcatura di paglia.
Nonostante questa realizzazione, sono contento di aver fatto questo esperimento, ma probabilmente non utilizzerò altri Ad di Facebook, per il momento. Ne so davvero troppo poco su questa risorsa e chiaramente, a giudicare dai magri risultati che ho ottenuto, non ho idea di come trovare il mio pubblico o pubblicizzare efficacemente i miei prodotti.
Bene, siamo giunti alla fine, gente. Spero che questo post-analisi-confessione abbia suscitato il vostro interesse. Ci vediamo al prossimo esperimento!