SCRIVI CON L'ATMOSFERA GIUSTA
/Non sempre è facile trarre il massimo dalle proprie "sedute di scrittura." A volte siamo distratti da qualche rumore, o non riusciamo a trovare il block-notes che conteneva quell'appunto importante per andare avanti con la descrizione di un personaggio o siamo semplicemente stanchi o distratti per varie ragioni. In questo post, voglio dimostrare come scrivere con la giusta atmosfera non sia necessariamente una questione di "giornata sì" o "giornata no." Il più delle volte si tratta di pianificare strategicamente il proprio tempo e la propria attività per fare in modo di ottenere il miglior risultato possibile, nel minor lasso di tempo.
Ogni scrittore compone la sua storia a suo modo, usando il proprio stile. Questo, tuttavia, non vuol dire che non si possa trovare un metodo per ottimizzare le proprie performance, far in modo di impostare le proprie sedute di scrittura nel modo più efficace. Queste sono alcune delle linee guida che segue il sottoscritto quando si cimenta con carta, penna e calamaio. Non tutte andranno bene per voi, molto probabilmente alcune o tutte saranno l'esatto contrario di quello che fate, ma il mio scopo non è di imporvi il mio modello di scrittura, è soltanto farvi capire che un metodo esiste e può essere costruito nel tempo. Sta allo scrittore trovarlo, raffinarlo e personalizzarlo.
Anatomia di una Storia
Il modo in cui compongo le fondamenta di una delle mie storie è molto semplice. Io lo chiamo il "sistema della massa critica." Per settimane, mesi, a volte anni, racimolo appunti e idee che riguardino una storia. Faccio ricerche, leggo, domando, studio, cose di questo tipo, insomma. A un certo punto, usando un meccanismo a me sconosciuto, il mio cervello mi dice che ha abbastanza informazioni per iniziare a scrivere la storia. Quando ciò accade, ho imparato che per me il modo migliore per scrivere è pianificare quando, come e per quanto tempo scriverò.
Scrivere con le energie al massimo. Nel mio caso, il momento in cui sono al massimo delle forze è la mattina. La mattina presto. Quando so che devo scrivere (dico "devo," perché per me non è niente di meno che un impegno, come se dovessi andare al lavoro) imposto la mia sveglia alle sei o sette della mattina. È la prima cosa che faccio appena alzato perché è questo il momento in cui ho più lucidità ed energie. Mi rinfresco, mi cambio, bevo un bicchiere d'acqua e inizio a scrivere.
Scrivere fuori di casa. Ci sono scrittori che riescono a scrivere a casa loro, circondati da fogli, libri, cartoni di pizza semipieni, vestiti per terra e cadaveri nel ripostiglio. Io, invece, solitamente scrivo i miei pezzi migliori fuori di casa (a casa mi distraggo più facilmente). Qui in Canada uno può comprare un café e starsene tranquillamente seduto per tutto il tempo che vuole. Questo è il modo in cui scrivo io. A volte, quando fa bel tempo, vado in un parco, mi cerco una panchina e scrivo lì per ore.
Scrivere con o senza la musica. La musica è un eccellente strumento per unire emozioni e parole. A volte può suggerire scene molto interessanti, o far nascere dal nulla personaggi che non avremmo mai sospettato potessero far parte della nostra storia. Molte persone usano un sottofondo musicale quando studiano o quando compongono, ma non il sottoscritto, che ha provato ma ha scoperto che dopotutto s'immerge meglio nella storia senza sottofondo musicale.
Pause strategiche. Quando scrivo cinque ore di fila è un giorno fortunato. È uno di quei momenti in cui le idee fuoriescono a velocità maggiore di quanto io possa concretizzarle e a volte faccio fatica a rimanere al passo. Di solito, tuttavia, prendo dieci minuti di pausa ogni una-due ore, per lasciare del tempo per pensare o rileggere quello che ho scritto e schiarirmi le idee. È anche un buon modo per far "respirare il cervello."
Impostare un tempo limite e creare una sensazione di urgenza. Quando scrivo, lo faccio imponendomi un certo limite temporale. A volte uso un allarme. Questo mi aiuta a capire che il mio tempo è limitato, una risorsa finita (e quindi preziosa) e che la devo utilizzare al meglio, senza distrarmi o pensare che, comunque, ho altro tempo a disposizione. Se pianifico la mia seduta e decido che sarà di tre ore, la mia seduta dura tre ore, punto. In queste tre ore devo dare il massimo (ragiono in modo simile quando devo scrivere un post come quello che state leggendo ora, ad esempio. Imposto sempre la sveglia del mio cellulare a 45 minuti e so che in quei 45 minuti devo avere scritto le mie 500-1000 parole).
La scrittura non è una scienza esatta. Dipende da dedizione come dipende dall'umore o dal sottofondo musicale che avete ascoltato una mattinata fa. È influenzata da diverse variabili e non sempre ci soddisfa. Questo non vuol dire che l'arte di scrivere non possa essere perfezionata e personalizzata. È una cosa che noi scrittori possiamo costruire col tempo e la costanza, facendo camminare mano nella mano fantasia e professionalità.
Domanda: Qual è il tuo stile di scrittura? Segui una routine? Fammi sapere nella sezione commenti!
(Originariamente pubblicato su MicheleAmitrani.com)